In ricordo del portalettere di Novate Milanese Paolo Leotta morto di infarto Caro Paolo, oggi ho deciso di scrivere, perché mi sento troppo triste, così ho pensato che questo mi aiuterà a sentirti vicino. Stamattina prima di arrivare in ufficio mi hanno dato la notizia. In ufficio piangevano tutti, io però non ci sono riuscito. Non sono riuscito a far cadere una sola lacrima, perché avevo un nodo alla gola che mi strozzava. Ma tu lo sai che avrei voluto gridare …. , urlare al mondo la mia rabbia. Perché non è giusto morire a 56 anni. E invece niente, sono stato zitto, a guardare gli altri. Avrei voluto gridare, tirare fuori la rabbia, proprio come avresti fatto tu, quando parlavamo delle conseguenze della riorganizzazione del recapito, che ha comportato per te e per tutti un modo di lavorare sempre più stressante. Sarai sempre vivo nei nostri ricordi, ci manchi e ci mancherai sempre. E’ bello ricordarti felice, quando nelle serate trascorse insieme ti divertivi a ballare, ricercatissimo da tutte le donne. Beh , sai, quei bei ricordi li conserveremo per sempre , ma ci resterà una rabbia per questo mondo infame che porta via gli amici e le persone care come se fosse un pugno di sabbia che viene trascinata via dalla marea e fa rimanere soltanto dolore e tristezza. Puoi star certo che nessuno ti scorderà mai. Io ti ricorderò sempre, ciao amico
lunedì 26 gennaio 2009
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1 commento:
mi dispiace tantissimo x il tuo amico,io ho perso un amico di 22 anni...nn si può capire il dolore e la tristezza ke abbiamo nei nostri cuori
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